Quanto coraggio ci vuole a sbocciare? dopo la triste esperienza dell’inverno che ci ha strappato la gioia di dosso, seccato le foglie, gelato il nutrimento e la terra, ghiacciato l’acqua e la vita dentro di noi.
Quando ancora i giorni sono brevi e il sole non ci assicura che splenderà anche domani per riscaldarci.
Quando non abbiamo nessuna certezza della stabilità del cielo, della temperatura e delle condizioni, l’unica certezza è la nostra natura che riprende a scorrere.
Mettendo tutte le nostre poche forze, le nostre speranze, in qualcosa di tenero e fragile come dei petali di fiore delicati e leggeri, riconoscendo che così siamo noi e la nostra essenza, unica bellissima e impalpabile.
Quando la nostra sola forza sta nell’aprirci e sorridere, piena di colori e bellezza, non tanto sperando che nel mondo ci sia qualcosa o qualcuno che si accorga di noi, ma semplicemente perché questo è il nostro compito, la nostra natura e non possiamo farne a meno: sbocciare, sbocciare ancora e ancora, ancora una volta perché nessuno potrà sbocciare per noi, nel nostro unico e splendido modo.
E sarà allora che incontreremo il vento, qualche goccia di pioggia un ronzio, e la nostra incredibile fioritura troverà il suo senso nel mondo.