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Fare pausa

Fare pausa

Nel tempo del raccolto è giusto trovare il momento per concedersi una pausa, considerare ciò che è stato fatto o non fatto e godere di qualche momento in cui non fare nulla… Del resto proprio come per un pc o un aspirapolvere, nel momento del massimo riscaldamento esiste un sistema di sicurezza che stacca il motore, e tutto si spegne, quasi una resa meccanica che permette al sistema di rinfrescarsi.

Così siamo noi, in questo caldissimo luglio tempo di bilanci e non ancora tempo di programmi, in cui cerchiamo di “rinfrescarci” le idee…magari un viaggio, anche breve, un tuffo nel mare accogliente, conoscere nuove persone o fare qualcosa di diverso dal solito…perché no?

Ma il bisogno di assaporare con gusto, di godersela, a volte fa a pugni con la nostra realtà, in cui scopriamo di non avere quel che vorremmo, confrontandoci con aspettative deluse e progetti andati a monte, affetti perduti e bilanci in passivo…questa è l’occasione in cui la pratica della presenza mentale viene in nostro aiuto.

Se apprendiamo a stare con quello che abbiamo assaporando gli attimi del presente, possiamo lasciare la presa sui nostri vecchi schemi e progetti, aprendoci a nuove possibilità e a nuove connessioni, lasciando andare la nostra vecchia immagine per stare un po’ in sua assenza…senza un progetto, senza un programma, senza un’identità che ci definisca e ci rinchiuda nella gabbia dei vecchi pensieri su noi stessi. A contatto con il fluire del reale, attimo per attimo possiamo riconoscere ciò che proviamo, che sentiamo, semplicemente, complice il caldo che toglie energia alla nostra azione verso l’esterno, e mantenendola invece verso l’interno, come la forza che in natura porta a maturazione il frutto, che per inerzia, si stacca. E sarà il nuovo della nostra vita.

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Pratica di gruppo estiva, in studio e via internet

Esaltazione di Giove in Cancro: il frutto. (P.Garberi, 1997)
Patrizia Garberi

Confesso che il viola è il mio colore preferito, insieme al turchese phtalo che è il colore del mare e al color albicocca matura per il suo profumo. Sono nata con la matita in mano, e da sempre amo giocare ed esprimermi con colori e materiali, spesso raccolti durante qualche giretto in Natura, in cui fin da piccola mi hanno immersa per ristorarmi. Sono ed ero una divoratrice di libri, ne leggevo uno al giorno seduta tra la tenda e la finestra della mia camera e il mio personaggio preferito era Pippi Calzelunghe, una bambina né vulnerabile né arrabbiata ma indipendente, curiosa e dotata di parecchia metacognizione...forse troppa! Così, mentre l'arte e più tardi il Buddhismo con la sua visione spaziosa, mi nutrivano e mi davano sicurezza, ho potuto lasciarmi guidare da curiosità e fascino per la mente umana esplorandola in modi diversi, attitudini che ho avuto modo di perfezionare attraversando serenamente (alla fine) alcuni incontri difficili e anche quelle che Irvin Yalom definirebbe elegantemente esperienze di risveglio, e si potrebbero anche definire bruschi cambi di vita non voluti, anche se naturalmente qualche cosa l’ho voluta, e qualche scelta l’ho fatta…Quindi è arrivata la Psicologia, la passione più recente, per darmi cornici di significato e comprensione che possano essere trasmesse.

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